Sono settanta le persone sfollate dall’edificio di via Morghen 63 che si trova a ridosso della voragine. Saranno stesse loro a dover provvedere autonomamente alle perizie sulla stabilità del palazzo che consentiranno di ottenere il permesso a rientrare nelle case. Tutti gli abitanti sono stati raggiunti da un’ordinanza di sgombero che prevede una perizia “autonoma” da parte di chi ha subìto il danno, per ottenere il permesso a tornare nella propria abitazione. Intanto la Procura della Repubblica ha avviato un’indagine ed ha affidato i primi rilievi a due consulenti.
Allo stato attuale si indaga contro ignoti con l’ipotesi, per il momento, di disastro colposo. Le piste sono sostanzialmente due: la manutenzione dei sottoservizi e la possibile presenza di allacciamenti privati nell’area dove si è verificata la voragine. I termini di ripristino non sono ancora chiari. Solo al termine di ogni possibile verifica sarà possibile consentire la ricostruzione della strada, anche perché, allo stato attuale, tutta la zona è sotto sequestro. Inevitabili ripercussioni anche sul traffico e si parla della possibilità dell’introduzione della ZTL.
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