Non ci sarà una quarta dose. Dopo la prima, la seconda e la terza dose di vaccino anti-Covid non dovrebbe esserci la necessità di un’ulteriore somministrazione. Su questa ipotesi – perché al momento non possiamo parlare di certezze – la comunità scientifica sembra essere abbastanza concorde. Un richiamo con la terza dose è ora necessario in considerazione dell’attuale diffusione del virus Sars-CoV-2, che richiede un rinforzo dell’immunità.
Una quarta dose solo ai fragili
“La scienza ci ha mostrato che dopo 6 mesi dalla seconda inoculazione l’immunità inizia a calare». Spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano. In generale, secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss), un ciclo completo di vaccinazione offre una protezione dall’infezione del 76 per cento entro sei mesi, e del 50 per cento dopo i 6 mesi. La dose Booster, rappresenta un richiamo del sistema immunitario e dovrebbe -il condizionale è d’obbligo – essere necessaria a proteggere quanto basta per uscire dalla pandemia.
Per molti però sarà necessario continuare a proteggersi dal virus. Una quarta e una successiva dose potrebbero essere ipotizzabili solo per quei soggetti ritenuti «fragili». Per chi ha una basso sistema immunitario la dose di vaccino anti-Covid dovrebbe essere ripetuta ogni anno, esattamente come avviene già oggi per l’influenza.
Le linee guida
«Abbiamo imparato che ci sono persone particolarmente vulnerabili a questo virus», spiega Marco Cavaleri, responsabile Ema per i vaccini Covid. »Come noto, per gli immunocompromessi raccomandiamo già 3 dosi come parte del ciclo vaccinale primario. E non è escluso che, per questo tipo di pazienti che potrebbero non rispondere bene alla vaccinazione, una quarta dose – continua – possa essere necessaria o considerata già ora. Stiamo raccogliendo più evidenze per informare correttamente ed essere sicuri di trovarci nella posizione di emanare una raccomandazione».
Anche i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani hanno ipotizzato che alcun soggetti fragili – come chi ha subito un trapianto d’organo, i malati oncologici e in generale le persone non immunocompetenti – possano aver bisogno di una quarta dose. Per loro, in realtà, si tratterebbe del primo richiamo. La terza sarebbe da considerarsi «aggiuntiva» a completamento del ciclo di vaccinazione. «Gli adulti immunocompromessi che hanno ricevuto una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech o Moderna sono idonei per una quarta dose 6 mesi dopo», si legge per ora nelle linee guida aggiornate.
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