Le strutture ci sono per i vaccini ci sono. La macchina organizzativa funziona, probabilmente più della maggior parte delle Regioni Italiane ma a far rallentare il piano vaccinale campano sono la penuria di dosi disponibili e il clamore creatosi attorno al vaccino AstraZeneca. Complice auna poca chiarezza in merito alle raccomandazioni sulle fasce d’eta alle quali somministrarlo.
Purtroppo a scarseggiare sono le dosi di vaccino Pfizer mentre si segnalano ancora defezioni per quanto riguarda l’inoculazione del siero anticovid AstraZeneca. Il prodotto della società anglosvedese viene infatti rifiutato da molti, si conta che in una sola giornata nell’Asl Napoli 1 Centro, competente per il capoluogo campano sono state oltre mille le defezioni tra Mostra d’Oltremare, stazione Marittima e Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte mentre l’arrivo di quasi 150mila dosi di Pfizer dovrebbe far ripartire a un ritmo più sostenuto la campagna che nelle ultime ore si era dedicata particolarmente ai cittadini di età compresa tra i 70 e i 79 anni. Intanto tutta da definire la questione Johnson&Johnson, atteso in Italia proprio di questi tempi, ma la raccomandazione allo stop venuta dalla Food and Drug Administration, ente statunitense che vaglia sui farmaci, a causa di sei emboli rare e gravi riscontrate in 6 persone su 6 milioni e 800 mila dosi somministrate, ha portato a delle riflessioni anche nell’intero territorio dell’Unione Europea.