Tutto partì dal Belgio, giunse allo Spallanzani e fu distribuito in tutti gli ospedali d’Italia. Il 27 dicembre del 2020 l’Italia intraprendeva il grande piano vaccinale anticovid che ad oggi ha portato a ben 108 milioni di dosi somministrate, oltre 44 con vaccinazione completa, pari a quasi il 75% della popolazione. Un cammino iniziato a #Napoli all’Ospedale del Mare con l’arrivo delle prime dosi, proseguito poi al Cotugno, simbolo della lotta al covid-19 in Regione Campania e che poi si è aperto, dopo i lavoratori della sanità, ai cittadini over 80 e fragili, maggiormente a rischio, al personale scolastico e via via a tutte le fasce della popolazione. 9.750 furono le dosi Pfizer giunte per prime in Italia, da febbraio in poi fu il turno di AstraZeneca, con l’arrivo a Pratica di Mare delle prime quasi 295mila dosi, la cui storia insieme al Johnson&Johnson è stata tormentata da determinati eventi avversi, la cui correlazione con il farmaco, ha dato vita a determinati cambi di fasce di età a cui è stato destinato.

Quattro le tipologie di vaccini a oggi somministrate in Italia, Pfizer Biontech e Moderna, basate sulla formula cosiddetta Mrna Messaggero, ovvero la replicazione all’interno del corpo umano di quei frammenti del virus tesi a dare le informazioni su di esso e che, riconosciuti dagli anticorpi, vengono attaccati in modo tale da provocare la risposta immunitaria. AstraZeneca e Johnson&Johnson, invece, usano la vecchia formula del vettore virale, ovvero un virus depotenziato la cui presenza nel corpo umano è atta a scatenare la risposta immunitaria. Oggi, l’obiettivo dopo un anno è quello di immunizzare coloro che ancora sono refrattari a vaccinarsi e continuare con le terze dosi e tra qualche mese con le quarte. SìComunicazione è un’agenzia leader nella produzione di notizie video e giornalistiche su Napoli e in tutta la Regione Campania.

Potrebbe interessarti anche: Per la prima volta iniettata la quarta dose di vaccino – SiComunicazione