Una strutturata banda di truffatori convinceva anziani a consegnare denaro contante e gioielli a persone che si fingevano Carabinieri e funzionari delle forze dell’Ordine per assicurarsi che il proprio figlio, figlia o il parente stretto di turno chiamato in causa fosse scarcerato. A smascherare la complessa macchina messa in campo da un’organizzazione criminale disseminata tra Caserta, Napoli e Torino, sono stati i Carabinieri, che all’alba di oggi hanno portato in carcere 21 persone, messo ai domiciliari 5 soggetti e consegnato ad altri 3 l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Nei loro confronti, l’accusa associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni di anziani. Le misure cautelari, firmate dal gip del Tribunale di Genova, sono arrivate al termine dell’operazione denominata “2 Ottobre”, in onore della festa dei nonni.
Le indagini sono durate mesi
Le indagini hanno permesso di risalire ai presunti vertici del sodalizio, Alberto Macor e Marica Mastroianni, entrambi con precedenti specifici. Il gruppo operava sull’intero territorio nazionale, con 45 truffe pluriaggravate consumate e 9 tentate, messe in atto tra l’aprile del 2022 e il marzo 2024, per un profitto complessivo superiore ai 700mila euro. La truffa iniziava sempre con delle chiamate filtro che permettevano di individuare le potenziali vittime che poi venivano ricontattate dai veri e propri truffatori che, spesso, si fingevano centralinisti delle Poste i quali rimandavano l’anziano malcapitato, il più delle volte, a finti marescialli dell’Arma. In questa registrazione, intercettata dai militari, la spietatezza del gruppo, incurante del dolore provato dall’anziana vittima – a cui poco prima avevano comunicato che il figlio aveva investito una persona, riducendola in fin di vita.
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