Arriva direttamente dalla sezione di Torre Annunziata dell’ANPI – l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – la denuncia dell’esistenza di un gruppo dedicato all’organizzazione di “ronde” per le strade del comune vesuviano. Una chat WhatsApp con oltre un centinaio di persone iscritte. Per l’ANPI, comunica l’associazione in una nota, si tratta di una inaccettabile deriva squadrista: gesto che la sezione “Maria Penna e Rocco Caraviello” di Torre Annunziata condanna fermamente.
La denuncia dell’ANPI di Torre Annunziata
“La storia ci insegna che questo tipo di iniziative, che richiamano alla mente le squadracce fasciste, sono sempre state il preludio a violenze e repressioni“, dichiara Antonello Sannino, Presidente dell’ANPI di Torre Annunziata. “Non possiamo permettere che la nostra città, da sempre orgogliosa della sua tradizione antifascista, venga trascinata in una deriva del genere”. L’ANPI sottolinea come la sicurezza debba essere un diritto garantito dallo Stato attraverso le istituzioni democratiche, e non demandato a gruppi di privati cittadini che si arrogano il diritto di “farsi giustizia da soli”.
“Alimentare paure e insicurezze per giustificare ronde di questo tipo è un modo per reprimere ogni forma di libertà e per favorire interessi particolari, spesso legati proprio alla criminalità organizzata“, prosegue Sannino. “Le vere risposte ai problemi della sicurezza passano attraverso politiche sociali inclusive, investimenti nella cultura e nel lavoro, e un controllo democratico del territorio. Abbiamo bisogno di Stato, non di anti-stato e di ronde che controllano il territorio”.
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