Incertezza politica che continua a imperversare nei dem in Campania. La corsa alle regionali e la questione del terzo mandato deluchiano si fanno man mano più incandescenti. Certo è che in un modo o nell’altro anche dalle lotte intestine del partito democratico in Campania dovrà venire fuori il nome alternativo all’ex sindaco di Salerno. A Napoli il commissario Antonio Misiani insieme al capogruppo del partito in assise regionale Mario Casillo portano avanti dialoghi costanti. Bilaterali che vedono coinvolti anche i partiti minori della maggioranza targata De Luca. Nella capitale invece la segretaria Schlein che mesi fa ha deciso, insieme alla direzione tutta del Nazareno, di non far correre De Luca con il simbolo del Pd, sta incontrando i parlamentari campani.
Tra i nomi in gioco per la candidatura alla presidenza regionale, spicca quello di Mario Casillo, 40mila preferenze alle ultime votazioni, figura che sembra muoversi tra fedeltà a De Luca e apertura a nuove alleanze. Dalla sua potrebbero esserci consensi persino all’interno del movimento cinque stelle. Una chiave politica da non sottovalutare. Altro profilo quello di Sergio Costa, cinque stelle napoletano classe 59, vice presidente in carica della camera dei deputati, dal maggio dello scorso anno generale di corpo di armata dell’armata di Carabinieri e con un passato di spicco del corpo forestale dello stato. De Luca apprezza il suo tono dialogante e la capacità comunicativa emersa anche il governo Conte, quando Costa ricopriva la carica di ministro dell’ambiente. Restano ipotesi in un clima non certo disteso tra De Luca e il suo stesso partito.
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