“Io e te, Peppe, usciamo con quella cosa, mitragliamo dieci macchine…“. Le telefonate intercettate dei militari non lasciano ombra di dubbio: è così che sono finiti in manette due uomini della provincia di Caserta.
Il business della coca
Siamo ad Aversa, città che negli ultimi tempi ha visto esplodere prepotentemente un problema criminalità. Appena qualche giorno fa, i Carabinieri di Caserta, nel corso di un controllo sul territorio per contrastare lo spaccio di stupefacenti, avevano arrestato un cinquantunenne aversano in possesso di diverse dosi di cocaina (quasi 5 grammi in totale) e denaro contante per oltre 800 euro; proseguendo le indagini in casa sua, gli agenti avrebbero poi rinvenuto ulteriori 2 grammi di sostanza, più di 2000 euro in contanti e tutto il necessario per il taglio e il confezionamento delle dosi.
Progettavano l’omicidio, incastrati dalle intercettazioni
Ben più preoccupante, invece, il decorso delle indagini condotte dagli inquirenti che hanno condotto all’arresto di due uomini, un 38enne con precedenti per spaccio e un 24enne, entrambi originari dell’aversano. “Io e te, Peppe, usciamo con quella cosa, mitragliamo dieci macchine…”: questo un esempio del contenuto delle conversazioni tra i due intercettate e che ha convinto i militari ad agire immediatamente. E.I. e G.C., secondo quanto ricostruito, programmavano un agguato, che avrebbero eseguito con le armi in loro possesso, tra cui anche una mitragliatrice.
Intervenuti all’interno della stanza d’albergo in cui i due alloggiavano da qualche mese, gli agenti dell’Arma hanno rinvenuto una pistola Smith & Wesson risultata rubata, oltre trenta proiettili calibro 9, sette dosi di cocaina per un totale di 2 grammi e .07 e ben 1400 euro in contanti in banconote di piccolo taglio, presumibilmente provento dell’attività di spaccio condotta dai due. Le indagini che hanno portato i Carabinieri a intervenire all’interno della struttura alberghiera, sono partite in seguito a una rapina commessa a Lusciano (sempre nel casertano) da due persone a bordo di uno scooter: i malviventi avevano aperto il fuoco contro due persone a bordo di un auto per rubare il Rolex che uno dei due aveva al polso.
Dalle indagini, inoltre, sarebbe emersi i legami di entrambi con la malavita organizzata del casertano e del napoletano. Dall’analisi dei dati presenti sul cellulare sequestrato ai due, infatti, sarebbero emerse informazioni rilevanti che collegherebbero i due a soggetti stabilmente dediti alla rapina e allo spaccio, oltre che collegamenti con contesti criminali più strutturati e organizzati della provincia.
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