Sono in strada, tra le auto in transito e i passanti che camminano a piedi. A un certo punto la pausa, lunga, e poi i ceffoni. Picchia la fidanzata davanti a tutti: alcuni provano a fermarlo, ma la sua furia è cieca e dà addosso anche a loro.
Scene da film dell’orrore, purtroppo tristemente reali, sono state riprese da alcuni residenti in via Orazio, a Posillipo. Le immagini sono finite in mano al deputato dell’Alleanza Sinistra-Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che le ha fatte avere alle forze dell’ordine. Le scene riprese mostrano violenza senza filtri.
La denuncia del deputato
“Un ragazzo ed una ragazza discutono animatamente poi lui sferra uno schiaffo, un colpo violento, alla donna. Uno, due, tre e così via mentre lei tenta di ripararsi dall’attacco subito”. Inizia così il racconto dell’orrore a corredo del video diffuso da Borrelli. “Alla fine lei entra in auto dal lato passeggero mentre il ragazzo sale dal lato guidatore e si appresta ad andare via. Attirati dalle urla da chi ha assistito alla scena da lontano, giunge sul posto un gruppo di ragazzi intenzionati a vendicare la ragazza aggredita ed intima all’aggressore di scendere dall’auto. Il piano, però, non va a buon fine, i ragazzi desistono dal loro intento quando il picchiatore scende dall’auto e si mostra più aggressivo ed inferocito del previsto. A quel punto i “vendicatori” vanno via esortati dalle donne. L’aggressore, invece, risale in auto, dopo aver verificato eventuali danni alla portiera presa a calci dal gruppo, dove la ragazza picchiata è sempre stati lì ad aspettarlo, mette in moto e guida via”.
“Abbiamo inoltrato le immagini alle forze dell’ordine affinché quel vile aggressore venga identificato, denunciato e punito severamente”, ha poi commentato il deputato dei Verdi. “Chi usa la violenza è un essere ignobile, chi lo fa su una donna, su colei che dovrebbe essere la propria compagna di vita, ci disgusta. Certe episodi non devono più restare impuniti e non devono, soprattutto, passare inosservati. Troppe donne sono state vittime di un amore malato e per fermare le violenze e i femminicidi serve oltre che una riforma penale anche quella culturale”.
Potrebbe interessarti anche: Femminicidio di Senago, domani a Sant’Antimo i funerali di Giulia e Thiago
Oppure: Femminicidio: uccide la moglie a coltellate poi si consegna ai carabinieri
Segui SiComunicazione su Google News