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Pestata dal figlio del boss perché trans: la terribile diretta sui social

La settimana scorsa la denuncia dei fatti, ieri sera la terribile diretta sui social del suo aggressore in cui “spiega” il gesto. La storia della giovane pestata dal figlio del boss perché trans assume tinte ancora più nere.

Pestata perché trans: la storia spiegata il diretta sui social dal figlio del boss

Due ore di live su TikTok, 5mila utenti raggiunti e oltre 2 milioni di like. Sono questi i numeri tremendi fatti dalla diretta del figlio di un noto esponente della malavita napoletana ieri sera sul social network. Parlando ai suoi follower sulla piattaforma, il giovane aggressore ha raccontato la sua versione dei fatti del pestaggio ai danni della giovane ragazza con cui era uscito lo scorso gennaio. Si sarebbe sentito “preso in giro” dopo che lei gli aveva confessato di essere stata in transizione e di essersi sottoposta a interventi chirurgici che sentiva necessari per affermare il suo genere femminile. Una reazione istintiva e violenta perché sotto shock, quella del ragazzo, che a detta sua non avrebbe avuto nulla contro la giovane, che ha poi definito “sfortunata”.

Le reazione della comunità LGBTQ+

“Quanto è accaduto a questa ragazza trans non fa altro che chiarire come la cultura camorristica abbia reso profondamente violento l’eteropatriarcato, il machismo e il sessismo, creando confini inviolabili in cui non c’è la capacità di tradurre una persona nella sua espressione libera, lontana da retaggi ed equilibri che rendono vero il maschio solo se governato dalla forza, dal desiderio di prevaricazione e da una sorta di “purezza inviolata” che ne sostanzia la virilità, il sangue, l’appartenenza, il potere”. Così ha commentato i fatti la referente per le politiche transessuali di Antinoo Arcigay Napoli e delegata alla Legalità, contrasto alle mafie e carceri nella segreteria nazionale Arcigay, Daniela Lourdes Falanga.

“La camorra non ha solo definito i confini di spazi e delegittimato chiunque democraticamente investe nelle proprie esistenze”, ha poi continuato Falanga, “ma ha strutturato un piano di relazioni in cui tutto è perfettamente incasellato per descrivere i generi, per realizzare una supremazia di genere, per rivendicarla fino a demolire qualsiasi cosa la faccia vacillare. Da figlia di un boss della camorra e donna trans, da sempre impegnata nella difesa delle libertà individuali e nella lotta contro le mafie, vorrei incontrare la vittima per mostrarle tutta la nostra vicinanza e vorrei anche provare ad incontrare e cambiare questi ragazzi per proiettarli in una visione diversa rispetto a quanto hanno assorbito, affinché si evitino situazioni tanto infelici in cui troppo spesso si trova consenso”.

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