Era stato annunciato oltre mesi fa e ora finalmente ci siamo. Il primo agente ha preso servizio nel primo giorno dell’attivazione del drappello della Polizia di Stato all’ospedale San Paolo di Via Terracina a Napoli.
Lavori al drappello durati 3 mesi
I lavori si sono protratti a lungo a causa dell’esigenza di trovare il giusto spazio nei pressi dell’ingresso del nosocomio napoletano. E’ stata attrezzata e successivamente informatizzata l’area d’operatività che verrà gestista dalla polizia, gli agenti avranno naturalmente anche il filo diretto costante con la centrale operativa della Questura di Napoli. Il drappello nelle scorse è stato tappa dei sopralluoghi tecnici poco prima di Pasqua. Il drappello sarà attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20.
La decisione dopo i calci e pugni all’infermiera 32enne
“Basta aggressioni, vogliamo essere rispettati” solo l’ultimo grido di denuncia e di grande disagio dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari era partito forte dai diversi presidi ospedalieri di Napoli e delle province attraverso i flash mob nel mese di gennaio. Iniziative che sono arrivate soprattutto dopo la brutale aggressione all’infermiera 32enne all’ospedale di Castellamare.
Aggredita da un uomo che pretendeva una visita immediata ad un suo parente prima degli altri. La donna fu colpita da un pugno in faccia che le ha spaccato le labbra e il naso.
L’ultimo assalto ai camici bianchi durante Pasqua
Il drappello di Polizia è comunque una mossa non relativa all’ospedale San Paolo ma che si allarga anche al Santobono e naturalmente al san Leonardo di Castellamare, triste teatro di quanto subito dalla giovane infermiera. Una decisione che è stata assunta nei primi giorni del 2024 nel corso del vertice sull’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Napoli Michele di Bari. L’ultimo assalto ai camici bianchi a Napoli è avvenuto a Pasqua, nella rianimazione del Policlinico collinare ad opera di 2 donne anziane, che volevano essere accompagnate a casa per festeggiare la Pasqua e poi essere nuovamente ricoverate in ospedale.
Al rifiuto della struttura sono partiti schiaffi, pugni e calci all’indirizzo di un’infermiera e di una dottoressa.
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