Il giudice del Tribunale di Napoli ha disposto il rinvio a giudizio per il carabiniere accusato dell’omicidio di Ugo Russo, il 15enne ucciso a Napoli il 28 febbraio 2020 mentre tentava di compiere una rapina ai danni del militare.
La decisione è giunta a distanza di due ore dalla fine dell’udienza durante la quale le parti hanno esposto le loro tesi. In aula era presente il carabiniere, che ha sempre sostenuto di avere sparato per legittima difesa. A poca distanza da lui, anche i genitori della giovane vittima. La madre, alla vista del militare, ha accusato un malore. Il marito l’ha accompagnata all’esterno del nuovo palazzo di giustizia, dove si erano radunati gli attivisti del Comitato ‘Verità e Giustizia per Ugo Russo’ che hanno esposto, tra l’altro, uno striscione.
Le dichiarazioni a caldo del padre
“Chiediamo la verità su ciò che è accaduto. Noi viviamo 24 ore su 24 con Ugo. Lui non era il ragazzo di quella sera e lo vogliamo dimostrare. Non ci siamo mai arresi e ringraziamo chi vi è stato vicino “. Così il padre di Ugo Russo dopo la decisione del magistrato. “Non ci siamo mai arresi – ha aggiunto Russo – e non è giustificabile in alcun modo la reazione che ha avuto il carabiniere: mio figlio è stato ucciso“.
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