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Omicidio Pasquale Sesso, voleva ribellarsi al Clan Elia

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Avrebbe provato a ribellarsi al clan Elia e questo gli sarebbe costato la vita. Pare volesse una maggiore autonomia, Pasquale Sesso, esponente dell’omonima famiglia criminale vicina al clan Mazzarella ucciso nella tarda serata dello scorso 5 luglio da Gennaro Belaeff mentre era in scooter in zona Santa Lucia. Pare c’entrassero anche delle tangenti legate a Rolex rapinati da Sesso in quell’area, percentuali che la vittima non avrebbe più voluto versare alla famiglia criminale dei Quartieri Spagnoli ritenuta ormai in disgrazia. Un qualcosa che probabilmente non si accordava con la considerazione che Sesso aveva delle sue doti criminali.

Lui e i suoi fratelli, infatti, sono ritenuti rapinatori professionisti di orologi di alta gamma anche a livello internazionale, tanto che suo fratello minore Gennaro è classificato dall’Europol come “Target High Value“, un soggetto di alto profilo. Belaeff era stato fermato poco dopo la sparatoria dalla Squadra Mobile di Napoli coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, che all’interno del palazzo abitato dalla famiglia aveva ritrovato una pistola compatibile con quella usata per l’omicidio di Pasquale e il ferimento di suo fratello Luigi. Determinanti per incastrarlo, le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.

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