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Caso Maimone: due ragazze avrebbero aiutato Valda dopo gli spari

Nuovi dettagli sul caso dell’omicidio di Francesco Pio Maimone emergono dall’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza nei dintorni dello chalet dove l’adolescente ha perso la vita la notte del 20 marzo scorso, a Mergellina. Sarebbero state due ragazze ad aiutare Valda dopo spari.

La ricostruzione della rissa

Nelle riprese dell’occhio elettronico si vede esplodere la lite nata per una macchia su un paio di scarpe griffate. Spalleggiato da un manipolo di amici di Barra, ritenuti vicini al clan Aprea, Francesco Pio Valda (il presunto assassino di Maimone, al momento in carcere a Secondigliano con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi e dal metodo mafioso) litiga con alcuni soggetti legati al clan del rione Traiano. Prima un calcio, da parte di un 50enne con precedenti scarcerato di recente dopo 7 anni di reclusione per fatti di droga, poi qualche passo indietro, lontano dalla bolgia, e gli spari.

Sono 3 o 4 i colpi esplosi da Valda, uno dei quali avrebbe raggiunto Maimone, suo omonimo e quasi coetaneo, lì allo chalet per rilassarsi con qualche amico dopo una giornata di lavoro in pizzeria. A questo punto, mentre qualcuno tenta di chiamare un’ambulanza per l’adolescente ferito e riverso al suolo, le immagini delle telecamere riprendono la fuga di Valda. Il passo e spedito, ma l’andatura è strana, rigida, come se il giovane stesse impugnando un’arma. Entra in auto, una Fiat 500.

Nella Fiat 500 con Valda due ragazze

Gli agenti al lavoro sul caso oggi ricostruiscono i dettagli delle persone che accolgono Valda subito dopo gli spari fuori lo chalet. Si tratta di due ragazze, entrambe parte di quel gruppo di individui legati alla mala-periferia orientale di Napoli. Mentre Valda entra in auto, la giovane che non è al volante gli lascia il posto del passeggero e, in quell’istante, sfocato all’occhio della telecamera, una consegna, un passaggio di mano: Valda le lascia qualcosa, forse proprio l’arma con cui ha aperto il fuoco poco prima, quella che ancora non si trova.

Secondo la Procura, le due giovani donne lo avrebbero coperto, accompagnandolo all’interno di un covo dove avrebbe tentato di cancellare ogni traccia dei fatti di Mergellina. Il fermo di Valda, però, non ha messo un punto al conflitto tra i due gruppi, che sui social si sono invitati allo scontro. Il lavoro degli agenti della Polizia continua, la caccia ai complici di Valda è aperta: ad aver pagato con la vita il grave insulto di una scarpa sporcata, l’innocente Francesco Pio Maimone.

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