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Omicidio del giovane pizzaiolo Maimone, il killer “C’era anche altra pistola”

tribunale Napoli, foto SICOMUNICAZIONE

Ha ammesso di avere sparato in aria, sentendosi “accerchiato”, di avere ricevuto un calcio e di avere sentito anche altri colpi di pistola oltre i suoi prima di fuggire: ha sostenuto di ignorare come fosse morta la vittima, ed ha chiesto comunque scusa ai familiari. Queste le dichiarazioni rese stamane in aula da Francesco Pio Valda, il giovane accusato di avere assassinato con un colpo di pistola Francesco Pio Maimone ucciso la sera del 19 marzo 2023 sul lungomare di Mergellina a Napoli.

L’imputato collegato dal carcere

L’imputato ha preso la parola nel corso dell’udienza del processo che si sta celebrando nel Nuovo Palazzo di Giustizia partenopeo, davanti alla Corte di Assise, che vede alla sbarra anche un gruppo di parenti e amici del giovane. Valda, esponente di una famiglia malavitosa di Barra e accusato di essere uno dei capi del clan Aprea-Valda, ha scelto di non sottoporsi all’esame incrociato di accusa e difesa e ha fornito così la sua ricostruzione.

La reazione della famiglia del 18enne ucciso

Scuote il capo Antonio Maimone, il papà della vittima, parte civile nel processo con l’assistenza dell’avvocato Sergio Pisani. “Non accettiamo queste scuse, deve passarsi la mano sulla coscienza e dire la verità. Il bossolo che ha colpito mio figlio è dello stesso tipo di quelli trovati a casa della nonna di Valda”, le sue parole.

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