Sono due gli atti vandalici che si sono verificati nel weekend in altrettanti luoghi simbolo di Napoli: il primo, un incendio al Maschio Angioino; il secondo, una irruzione in un ufficio di Palazzo Reale poi messo a soqquadro. In prima analisi sembrava più verosimile la matrice anarchica, ma l’ultima ipotesi cambierebbe le carte in tavola.
L’ultima ipotesi sugli incendi del weekend
Sono due le scritte ritrovate su un foglio di carta ora al vaglio della Digos e della Polizia Scientifica. “Lupin Angioino” e “Maschio Angioino”: queste le poche righe ritrovate nell’ufficio di Palazzo Reale preso di mira da chi ha appiccato l’incendio, una realizzata con smalto per unghie, l’altra con un evidenziatore giallo. Si tratterebbe di atti vandalici privi di matrice anarchica e, piuttosto, connessi con azioni teppistiche verificatesi all’interno di Palazzo Reale.
@dobrino00 napoli incendio maschio angioino
♬ suono originale – dobrino00
L’ipotesi più probabile al momento, dunque, sarebbe quella del gesto teppistico. Al vaglio degli inquirenti, la possibilità della vendetta contro le istituzioni di un potenziale ex dipendente licenziato o di un lavoratore non assunto. Non è esclusa neppure l’ipotesi della ritorsione per un’autorizzazione non concessa o per un permesso negato, visto che l’ufficio di Palazzo Reale preso di mira è adiacente a queli della Sovrintendenza.
@hasta_la_muerte_17 Incendio maschio angioino
♬ suono originale – Giuseppe Ponticelli
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