Non ci sono i presupposti per procedere a un piano di reindustrializzazione. Troppe le incognite per i responsabili del consorzio che avrebbe dovuto farsi carico della conversione dell’ex fabbrica Whirlpool con relativo salvataggio dei posti di lavoro. Ora gli ex 400 lavoratori dell’azienda di via Argine sono davvero preoccupati per il loro futuro.
La documentazione insufficiente a procede
In pratica, il consorzio incaricato del rilancio del sito di via Argine ha ritenuto insufficienti le risposte avute alle istanze sollevate sulla compatibilità ambientale dell’area. Così, secondo la Adler – azienda capofila del consorzio a un passo dall’acquisizione dello stabilimento – il piano industriale non può essere formulato. Per l’azienda subentrante la documentazione fornita dalla Whirlpool non è adatta a poter procedere.
La nota Adler
“Il lavoro svolto dal Consorzio campano aveva portato nei mesi scorsi all’attenzione del tavolo istituzionale le criticità evidenziate dalla verifica tecnica – si legge in una nota di Adler -. Le conclusioni del documento prodotto erano chiare: la mancanza di requisiti di compatibilità urbanistica, la carenza di documentazione inerente l’agibilità, le problematiche ambientali del sottosuolo e la presenza di amianto, rendevano non cantierabile l’intervento. Senza una preventiva risoluzione delle problematiche tecniche evidenziate, non era, e tuttora non è, possibile per il Consorzio formulare un piano industriale definitivo. In sostanza, senza conoscere tempi, procedure, costi per il necessario ripristino dei luoghi prima ancora di avviare i nuovi investimenti, non si capisce come si possa chiedere a soggetti potenzialmente interessati di assumere impegni. Ad oggi, il Consorzio non ha avuto alcuna risposta alle istanze presentate ed evidenzia che l’annunciato superamento delle problematiche tecniche, che in ogni caso sono augurabili per il bene del territorio, va documentato dall’azienda Whirpool e attestato dalle autorità competenti”.
Un impianto dedicato alla mobilità sostenibile
Ora Consorzio, Ministero e Whirlpool si rimpallano le responsabilità a danno dei lavoratori. L’ipotesi di reindustrializzazione era stata avanzata dal Governo nell’estate del 2021. Il nuovo impianto si sarebbe dovuto occupare di mobilità sostenibile.
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