“Il Pronto soccorso è chiuso”. Ci sono troppi pazienti e manca il personale tra medici e infermieri. Una situazione d’inizio agosto al limite del collasso per la nota struttura ospedaliera. La Direzione non ha potuto far altro che prendere una difficile decisione. “Ammessi per le cure immediate solo i pazienti in codice rosso”.

La sorpresa per medici e pazienti

La Direzione generale dell’Ospedale Cardarelli di #Napoli ha dovuto disporre la temporanea sospensione dell’accettazione dei pazienti in Pronto Soccorso. La comunicazione è stata diffusa nel tardo pomeriggio di ieri ai responsabili delle varie unità operative interessate per poi essere comunicata ai pazienti che di volta in volta arrivavano per assistenza medica presso l’ospedale. Chi aveva bisogno di assistenza non urgente è stato dirottato verso le altre strutture sanitarie della città.

Positivi tra i pazienti non covid

Ma come si è arrivati a una scelta tanto drastica e difficile da prendere per l’ospedale? Come recita la nota, il provvedimento, è stato adottato per la “totale saturazione della capacità ricettiva Covid e per la presenza di numerosi pazienti Covid positivi presso le Unità Operative non Covid” creando così “una evidente contrazione della capacità ricettive delle Unità Operative medesime. In particolare,  la presenza di oltre 150 pazienti nell’area Pronto Soccorso-Accettazione, di cui 15 positivi al covid” ha causato la temporanea sospensione dell’attività di accettazione “con effetto immediato e fino a nuova comunicazione”.

Il sistema in tilt: “118, non portate qui i pazienti”

Quanto accaduto ha avuto ripercussioni su tutto il sistema sanitario cittadino. “Non mandate qui i pazienti se non in condizioni di estrema necessità” è stato comunicato agli operatori del 118. Una situazione per molti lavoratori del settore già vista, sottolineata di recente da sindacati e dagli operatori della stessa struttura sanitaria . «Siamo ad agosto – dice un medico “in prima linea” al Cardarelli – l’organico è insufficiente, gli altri ospedali sono chiusi e il presidente della Regione enfatizza le eccellenze, ma qui ci siamo noi che sudiamo le sette camicie e i poveri pazienti».

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