Città paralizzata da una protesta improvvisa dei senza lavoro che alle 13 hanno bloccato l’incrocio di Piazza del Municipio con via Medina. I disoccupati si sono seduti sul selciato e hanno fermato mezzi pubblici e automobilisti. Il tutto è durato 15 minuti poi la Polizia ha convocato i responsabili dei gruppi di manifestanti per un tavolo di trattative. La strada è stata sbloccata subito dopo.
Ma già in mattinata si erano registrate manifestazioni
A Napoli non accenna a fermarsi la protesta dei movimenti per il lavoro. La lotta continua. Piazza del Plebiscito ha visto materializzarsi la manifestazione di un gruppo di disoccupati, mentre l’ingresso della sede del Consiglio Comunale è stata nuovamente presidiata da un folto gruppo di disoccupati del movimento 7 novembre e in aggiunta da una rappresentanza dell’area di Scampia. A ridosso del portone d’ingresso, dove si sono posizionati gli agenti della Polizia di Stato, dai manifestanti si sono alzati cori che inneggiano al lavoro. Nessun momento di tensione con le forze dell’ordine, come invece era accaduto qualche giorno fa, anche per via dell’accensione di alcuni fumogeni e lo scoppio di petardi.
I disoccupati in Piazza del Plebiscito come in via Verdi, rimarcano con fermezza i tempi lunghi dello Stato e delle Istituzioni, in merito alle risposte su formazione e inserimento lavorativo. Una situazione che riguarda anche i disoccupati di lunga durata appartenenti alle platee storiche.
Le questioni calde: dal reddito di cittadinanza al salario minimo
In un clima non positivo legato all’escalation bellica, al carovita e al debito pubblico che continua ad aumentare, la vertenza dei disoccupati, al sud come in tutta la penisola, rappresenta un grave fenomeno. Il messaggio dei manifestanti è chiaro.
Emerge inoltre il malcontento che riguarda l’annunciata cancellazione del reddito di cittadinanza da parte del governo nazionale e si fa sempre più spazio la volontà di vedere istituito il “salario garantito”. Nelle ultime settimane la questione “reddito” tiene banco tra numerosi collettivi di disoccupati, a Napoli come in altre città campane.
Su questo tema si fa sul serio, i disoccupati stanno incalzando le sedi istituzionali sul territorio, esortando l’apertura di sportelli e organizzando ulteriori iniziative di lotta. L’obiettivo è aumentare una mobilitazione più generale per essere quotidianamente in strada e far sentire la propria voce.
L’animo di chiede una posizione lavorativa è sempre più incauto. Ci si sente logorati e frustrati ma chi chiede un lavoro non intende allentare la presa, non intende più sprecare fiato per poi ritrovarsi senza risultati concreti. Si pretende un nuovo inizio dopo anni di rivendicazioni.
Notificate ai disoccupati le denunce per i disordini del 19 /12
Nelle scorse ore numerosi militanti del Movimento di Lotta Disoccupati 7 novembre e dei Disoccupati Cantiere 167 si sono visti notificare e contestare vari reati, tra i quali: resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non organizzata. Una situazione che viene fuori dai fatti dello scorso 19 dicembre. Data in cui si sono verificati incidenti e tafferugli tra i manifestanti e la Polizia. I disoccupati chiesero un incontro in Prefettura, per comprendere i tempi di risoluzione della loro vertenza, richiesta non accolta per motivi organizzativi.
La risposta del Comune di Napoli: “Ci stiamo muovendo”
Per ciò che riguarda l’azione del comune di Napoli, dopo i fitti colloqui con alcuni portavoce dei movimenti dei disoccupati, qualcosa sembra muoversi.
Si sta lavorando su tutte quelle procedure che permetteranno la formazione finalizzata all’inserimento lavorativo del maggior numero di disoccupati. L’amministrazione fa sapere di aver avviato, insieme alla Regione Campania, gli interventi necessari al progetto di formazione dei disoccupati di lungo corso.
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