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Il meteo non ferma i sindacati: in migliaia sul lungomare Caracciolo

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cgil, cisl e uil ricominciano da tre sul lungomare di napoli

Le forze dell’Ordine stimano 20mila presenti, i sindacati superano il doppio e arrivano a 50mila. Quel che è certo è che, oggi, il lungomare Caracciolo era stipato per la mobilitazione nazionale indetta da CGIL, CISL e UIL.

Lungomare strapieno per l’ultima tappa della mobilitazione dei sindacati

Muoversi a piedi per il lungomare Caracciolo, mentre all’altezza della Rotonda Diaz, sul palco allestito per l’occasione, i segretari nazionali di CGIL, CISL e UIL hanno dato il via ai lavori della terza e ultima tappa della mobilitazione nazionale, partita da Bologna e passata per Milano. Sono stati molti i bus giunti in città dagli altri comuni campani; tanti anche quelli provenienti dalle altre regioni del Meridione. Striscioni e bandiere hanno riempito la quasi totalità del lungomare partenopeo, con il muro di presenti assorto nell’ascoltare le parole dei segretari Bombardieri, Landini e Sbarra.

Le parole dei segretari prima di salire sul palco

“L’inflazione continua a mordere e per questo diciamo che, oltre all’intervento sul cuneo fiscale che rivendichiamo, chiediamo ancora interventi come la detassazione degli aumenti contrattuali e interventi strutturali”. Così, prima di salire sul palco allestito alla Rotonda Diaz, il segretario nazionale della UIL, Pierpaolo Bombardieri. “Pensiamo che questi siano i temi sui quali il governo deve ancora confrontarsi e decidere. In assenza di confronto, la mobilitazione continua. Siccome siamo a Napoli diciamo ‘Ricominciamo da tre e andiamo avanti’“.

Con lui, sul lungomare Caracciolo, anche i segretari nazionali di CGIL e CISL, Maurizio Landini e Luigi Sbarra. “Negli ultimi venti anni un milione e 200mila giovani se ne sono andati dal Mezzogiorno per andare in giro per l’Europa o da altre parti a cercare lavoro e in buona parte questi sono anche laureati, quindi, questo ha determinato un processo di impoverimento”. Così il segretario Landini, che si è soffermato sulla questione dell’autonomia differenziata: tema affrontato anche da Sbarra.

“Lo diciamo oggi ancora una volta, da una delle capitali più importanti del nostro Sud e del Continente: non accetteremo mai riforme che indeboliscano l’unità e la coesione nazionale“, le parole del rappresentante della CISL. “L’autonomia differenziata presuppone risorse certe per infrastrutture, servizi pubblici, sviluppo, energia, coesione. Non è autonomia ma è egoismo, se lascia indietro i più deboli. Noi restiamo affezionati alla nostra idea di Paese: un bambino che vive in un quartiere di Palermo o Napoli deve avere le stesse opportunità di un bambino nato a Bergamo o Trento”.

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