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Militari fuori l’Umberto I, medici dei Pronto Soccorso indignati

Dopo le ennesime violenze a Chiaia è stata predisposta la presenza fissa di un manipolo di militari fuori il liceo Umberto I, ma dai Pronto Soccorso arrivano le proteste: “Ditelo che avete scelto di mettere la sanità all’ultimo posto“.

La disposizione

Sfortunatamente Napoli continua a essere teatro violenze e aggressioni, specialmente nelle sere della movida. Il by night partenopeo, già attenzionato dalle autorità nel periodo del liberi tutti post-pandemia, torna al centro delle riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Proprio nel corso dell’ultima riunione, il Comitato ha preso la decisione di fare tornare i militari a pattugliare alcuni luoghi caldi del napoletano: tra questi, i dintorni del liceo Umberto I di Chiaia, teatro di fatti di sangue, violenze e aggressioni tra minori.

L’indignazione dei sanitari

Se da un lato la decisione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica è sensata e lecita, dall’altro questa sembra ignorare un altro grave problema che attanaglia la città: quello delle aggressioni ai danni di medici e sanitari dei Pronto Soccorso. Diverse già dall’inizio del 2023 le segnalazioni di medici insultati, minacciati e picchiati da pazienti e avventori. Una situazione intollerabile, costantemente evidenziata dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate.

Proprio i membri dell’associazione avevano chiesto a gran voce alle autorità una presa di posizione per scongiurare ulteriori disavventure all’interno dei presidi sanitari, anche se questo avesse voluto dire portare negli ospedali le forze armate. “Esercito davanti al liceo Umberto di Napoli per garantire la sicurezza della movida”, sfoga sui social l’associazione di categoria, “mentre la nostra idea di impegnare l’esercito per la sicurezza nei pronto soccorso per “qualcuno” è esagerata. Allora ditelo che avete deciso di mettere la sanità all’ultimo posto!”.

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