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La Campania resta zona rossa. De Luca: “una buffonata, qui è zona aglianico”

La Campania resta zona rossa, Il Ministero della salute guidato da Roberto Speranza ha fatto sapere che Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Toscana non cambieranno colore per l’emergenza covid. Cambiano invece Lombardia, Piemonte e Calabria che da rosse diventano arancioni. La decisione è stata basata sui 21 parametri concordati col Comitato Tecnico Scientifico che ha considerato quasi tutte le regioni in miglioramento, tra queste anche la Campania. Non ci sono però ancora i presupposti per allegerire le misure nella regione guidata da De Luca, anche se sarà fatta una rivalutazione già il 3 dicembre.

Da noi è la zona “aglianico”

In serata la risposta del governatore De Luca non si è fatta attendere. “Apprendo con viva emozione – dice De Luca – la decisione del Governo sulle zone Covid. Noi siamo com’è noto, da sempre, per la linea del rigore e della prudenza. Dunque esprimo la mia piena condivisione, purtroppo solo virtuale, visto che l’unica zona rossa realmente esistente da noi è la zona dell’aglianico. Tutto il resto è propaganda. I controlli sono pari a zero. Sono in libera uscita tutti, tranne i venditori di pantofole di panno beige”.

Servono medici. “Ora solo 3 nuovi anestesisti”

Già poche ore prima, nel consueto discorso del venerdì pomeriggio, il governatore della Campania aveva ironizzato sulla questione della divisione delle zone covid in Italia, definendole una “Buffonata” a causa delle misure poco rigide e dei mancati controlli in strada. Ha poi sottolineato la necessità di avere più medici in Campania. A fronte di 156 domande inizialmente pervenute, quasi tutti hanno rinunciato. C’è bisogno di anestesisti e dall’ ultima procedura solo 3 di questi raggiungeranno di fatto la Campania.

Ci sono “Farabutti” che non vogliono lavorare

De Luca ha poi denunciato gravi episodi di malasanità. “A fronte del 99% di personale che fa il proprio dovere c’è qualche farabutto che a telefono dichiara di non avere posti letto nei reparti di terapia intensiva per non prolungare il turno lavorativo di notte”. Secondo il governatore, infatti, la mancanza di posti letto in terapia intensiva avviene specialmente verso le richieste formulate di notte, a causa di medici che non vogliono prolungare il proprio turno di lavoro. Ha ovviamente trattato anche il tema della scuole. Stop all’ “apri e chiudi” di dicembre, “apriamo le scuole in sicurezza direttamente a gennaio”.

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