Questa notte, Khvicha Kvaratskhelia ha salutato Napoli per volare in Francia, dopo l’accordo con il PSG. L’addio agli azzurri e ai partenopei non dev’essere stato semplice, per il bomber georgiano, che in città aveva trovato una nuova casa e nel team una seconda famiglia. Il suo contributo è stato fondamentale per la conquista del terzo scudetto, per il club, titolo che i suoi tifosi hanno aspettato per oltre trent’anni. L’ultimo saluto alla città da parte di Kvara, stanotte, al muraled dedicato a Diego Armando Maradona: un ultimo tuffo nei Quartieri Spagnoli e nel cuore di Napoli – e dei napoletani – prima di volare oltralpe.
L’addio di Kvara e la sagoma tra i rifiuti
“Hai firmato? Ecco, questo è stato il mio primo pensiero, stamattina. Hai firmato… Ecco, ti sta bene”. È grossomodo questo, anche se scandito con parole e toni molto meno calmi, il messaggio mandato da un tifoso partenopeo al bomber georgiano, all’indomani dalla notizia del suo addio al Napoli. Kvara – o meglio, un suo cartonato – finisce tra i rifiuti nei cassonetti dell’immondizia di piazza Cavour. Il video del gesto, insieme con le parole del cittadino, fanno il giro del web.
La scena, subito immortalata da fotografi professionisti e amatoriali, curiosi e appassionati, circola senza soluzione di continuità da ore, accompagnata da commenti più o meno clementi nei confronti del giocatore. Tra quelli più moderati, sebbene accorato, quello del presidente dell’EAV Umberto De Gregorio. “Perché qualcuno pensa davvero che i giocatori nel nostro tempo e nel nostro mondo agiscano per sentimento? Educhiamo i nostri ragazzi come se i giocattoli del Calcio Napoli fossero eroi, ma sono soltanto professionisti – o se volete, salvo rarissime eccezioni, mercenari. Io ho adorato il gioco di Kvara! Vai in pace”.
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