È passato un anno, ma la forza delle immagini che sono arrivate da Ischia a partire dal 26 novembre 2022 non è cambiata. Strade invase dal fango, automobili distrutte e scaraventate altrove come fogli accartocciati, persone ferite, sgomberate, e 12 vite stroncate. “Queste morti non dovranno restare inutili”, ha detto ieri il sindaco di Casamicciola Giosi Ferrandino, affiancato dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, dal Commissario Giovanni Legnini e dal ministro Nello Musumeci. Poi, l’ammissione di colpa: “Siamo tutti colpevoli, perché le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di tenere i cittadini al sicuro”. Un mea culpa che, però, si fa anche promessa di riscatto e di giustizia. Quasi 1 miliardo e 300 mila euro sono stati diretti dal Governo sull’isola, di cui 300 i milioni stanziati fino a questo momento.
Sia il presidente De Luca che il commissario Legnini, però, hanno sottolineato la necessità che non si abbandoni Ischia: “Serve uno stanziamento pluriennale”, le loro parole. Dal ministro Musumeci, poi, parole di conforto e promesse di azione concreta sul territorio. “Lavoriamo per difendere Casamicciola e Ischia da future calamità, da tutte quelle che sono prevedibili e che possono essere mitigate nei loro effetti. Non esiste – rimarca il ministro – il rischio zero, ma alcuni eventi possono essere ridimensionati nei loro effetti devastanti. In ogni caso ritengo sia sempre meglio, nei casi di rischi incombenti, dare l’allarme anche senza conseguenze piuttosto che minimizzare e ritrovarsi poi di fronte ad un disastro”. Disastro che, nel caso della frana di Casamicciola, ha lasciato una città devastata e una comunità martoriata in lacrime per la fine di 12 vite.
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