Il Napoli non si lascia deconcentrare dalle sirene di mercato che vorrebbero Kvara a Parigi già la prossima settima e batte il Verona per due a zero in totale contro dal match dall’inizio alla fine.
Gli azzurri infatti dominano in lungo e in largo, sempre molto aggressivo sin dalle prima battute di gioco e costringono subito il Verona a chiudersi nella propria area di rigore a difesa della porta di Montipò.
Il primo tempo
Ed è così che dopo soli 4′ l Napoli passa in vantaggio. L’azione parte da Politano sulla destra e prosegue con Di Lorenzo che scambia con Lukaku e fa partire un tiro ad effetto che manda il pallone a battere sul palo e dopo aver carambolato sulla schiena di Montipò finisce in rete. Lo svantaggio non fa mutare di una virgola la tattica impostata da Zanetti. Il Verona rimane guardingo e tenta di contenere le offensive dei padroni di casa, cercando d sfruttare qualche buona possibilità, ma gli azzurri dominano. Il Napoli nel prosieguo della prima frazione di gioco costruisce altre due limpide occasioni di gol, prima con Anguissa e poi con MacTominay che concludono sopra la traversa, pur trovandosi entrambi a quattro o cinque metri dalla linea di porta. L’aggressività della squadra di Conte è ancor più intensa all’inizio della ripresa e il Verona resta schiacciato nella morsa degli avversari senza riuscire a mettere il naso fuori dalla propria metà campo. Al 16′ gli azzurri trovano il raddoppio con Anguissa che scambia con Lukaku e dal limite dell’area di rigore fa partire un tiro di sinistro che si infila alla sinistra di Montipò.
Si apre un mini ciclo di ferro
Conte a questo punto dà spazio ai giocatori della panchina e fa entrare Mazzocchi, Raspadori, Ngonge e Simeone. La partita sguscia via senza problema, Il Napoli, ora è atteso da un mini ciclo di ferro con Atalanta, Juventus e Roma da affrontare una dopo l’altra, solo a quel punto si potranno cominciare a fare davvero due conti. Senza Kvara a cui i tifosi dicono grazie per lo scudetto conquistato un anno e mezzo fa, ma senza troppi rimpianti. Non vale la pena rimpiangere, affermano i più, chi lascia una squadra prima in classifica per qualche danaro in più.
Segui SiComunicazione su Google News
