Sovraffollamento, burocrazia stringente e mancanza di spazi: sono queste le principali problematiche che vessano il sistema carcerario in Campania. Ne ha parlato nell’aula del Consiglio Regionale, il garante Samuele Ciambriello.

Presentato il resoconto semestrale

Un quadro cupo e tutt’altro che incoraggiante, quello delineato dal garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, nel corso della presentazione del resoconto semestrale sulle carceri della Campania. Ci sono tante contingenze di cui tener conto e troppo poco margine di movimento, visti i affollamenti nelle strutture, per poterle gestire adeguatamente, denuncia Ciambriello.

“Ci sono 1356 detenuti tossicodipendenti, il 60% della popolazione detenuta assume psicofarmaci. Bisogna rispondere a questi dati”, spiega Ciambriello. “Il 35% dei detenuti, però, ha una pena al di sotto dei 3 anni: occorre incrementare le misure alternative al carcere“, continua il Garante.

L’emergenza criminalità giovanile

Per quanto invece riguarda i minori, in Campania, il dato registrato e presentato è estremamente allarmante. “Nei primi sei mesi di quest’anno, sei adolescenti sono stati accusati di omicidio volontario, 77 di omicidio tentato, 4 di omicidio stradale, 82 di risse, 47 di violenze sessuali, 44 di atti persecutori e stalking, 206 di produzione, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti“: una lista lunghissima.

“C’è una debolezza e una latitanza della politica nei confronti di questi adolescenti”, conclude Ciambriello, puntando il dito contro una disattenzione delle istituzioni che, nel pratico, starebbe lasciando allo sbando le nuove generazioni.

Potrebbe anche interessarti: Molesta una ragazza di passaggio, il fidanzato lo pesta

Segui SiComunicazione su Google News