Ieri un nuovo incidente di percorso ha visto esplodere di nuovo le discussioni circa l’odissea Circumvesuviana. Un treno EAV si è fermato al buio nella galleria a Pozzano e il capotreno è sceso per chiedere soccorso utilizzando il telefono di linea: il racconto dei fatti, però, è ambiguo, perché se da un lato l’Ente parla di una sosta di pochi secondi comunicato ai passeggeri, i viaggiatori hanno denunciato uno stop al buio decisamente molto più lungo e in condizioni tutt’altro che ordinarie.

Le spiegazioni dell’Ente

“Il treno fermo in galleria”, ha precisato l’Ente Autonomo Volturno in una nota, “è rimasto al buio per 30 secondi e non per trenta minuti. Il bravissimo capotreno aveva preavvisato personalmente tutti i passeggeri che per tentare di far ripartire il treno si sarebbe avuto il buio per qualche secondo. Dopo questo tentativo il bravissimo capotreno percorreva a piedi 500 metri (e non 2 km) per utilizzare il telefono di linea e chiedere il soccorso”. Soccorso apparentemente non necessario perché, sempre stando a quanto segnalato dall’EAV, a bordo del convoglio non ci sarebbero state avarie: “Alla verifica, il treno non ha evidenziato alcun guasto ed è tornato in esercizio senza alcun intervento dei manutentori”. Per il macchinista al lavoro sul treno, l’Ente ha previsto un “opportuno percorso formativo“.

Le critiche del sindacato sull’odissea Circumvesuviana

Critci, in risposta alla decisione dell’amministrazione dell’Ente che si occupa della gestione della linea circumvesuviana, i lavoratori del Sindacato OR.S.A. – Trasporti Autoferro della Campania. “L’unico a pagare per il guasto di Pozzano di ieri è il solo macchinista e non un’infrastruttura e i suoi responsabili”. Così i rappresentanti sindacali hanno puntato il dito contro i vertici dell’EAV, segnalando come, nei quasi 5 km di galleria a Pozzano, non si ha la possibilità di comunicazioni se non attraverso i telefoni di linea.

“E così, essendo il macchinista posto in corso di formazione per riallineamento competenze, ci saranno altri treni soppressi per mancanza di personale: è davvero questo il modo di garantire il trasporto pubblico?“. Circostanze decisamente critiche, che fanno il paio con i disagi segnalati dai viaggiatori e dalla stessa sigla sindacale dei giorni scorsi a causa del maltempo. Pioggia nei treni, tanto nei vagoni dei viaggiatori quanto in quelli dei macchinisti. Non una bella figura, per l’Ente, accusato tra l’altro dai rappresentanti sindacali di “distruggere e schiavizzare il personale“.

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