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Goletta verde, inquinato un terzo
dei siti campani controllati

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E’ terminato il monitoraggio di Goletta verde in Campania che ha presentato i dati finali sulle coste regionali. I volontari della campagna di Legambiente hanno realizzato 33 campionamenti lungo la costa campana, svolti tra il 27 giugno e il 5 luglio. Cinque i punti monitorati nella provincia di Caserta, 14 nella provincia di Napoli e 14 in quella di Salerno.

Il monitoraggio

Su 33 punti di monitoraggio 20 sono stati campionati a mare e tre sono risultati inquinati; 13 campioni sono stati prelevati nelle foci di fiumi, canali, rii e scarichi artificiali, di questi 10 sono risultati inquinati. Tra le buone notizie, l’isola di Ischia fa l’en plein, 4 punti su 4 monitorati entro i limiti.

I punti più inquinati della Campania

• Foce del Regi Lagni (provincia di Caserta)

• Provincia di Napoli (3 punti)

• Licola, Foce del canale

• Sarno

• Salerno (6 punti): foce del Reggina Minor a Minori; la foce del fiume Irno a Salerno; la foce del torrente Asa a Pontecagnano Faiano; la foce del canale di scarico a Marina di Eboli; la foce Capo di Fiume a Capaccio e la foce del fiume Testene ad Agropoli

• 2 punti nella provincia di Salerno: uno a Capaccio/Laura; la foce del rio presso via Poseidonia 441; foce del fiume Solofrone al confine tra Agropoli e Capaccio

• Un solo punto risulta inquinato in provincia di Napoli: il mare di fronte alla foce del Lagno Vesuviano ad Ercolano

Le criticità nella regione

“Le foci dei fiumi e altri luoghi simbolici per l’inaccessibilità al mare, come San Giovanni a Teduccio, sono diventati ormai malati cronici”. A dirlo Mariateresa Imparato. “Questo è dovuto sicuramente ad una cattiva gestione del sistema depurativo e anche a un incremento della pressione antropica sulle località di mare”.

Investire sul sistema di depurazione

E’ fondamentale “investire sul sistema di depurazione, cercare i problemi a monte delle foci dei fiumi, risolvere le criticità ben note ai monitoraggi di Goletta Verde”. Le foci dei fiumi “non sono balneabili per definizione, ma troppo spesso le aree a ridosso di queste vengono adibite a spiagge libere, non gestite, dove più di una volta abbiamo visto persone, anche bambini, fare il bagno”.

Secondo gli ultimi aggiornamenti presenti sul sito del Commissario Unico Depurazione in Campania sono 65 gli agglomerati su cui insistono quasi 2 milioni e mezzo di abitanti equivalenti.

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