Due dirigenti e due dipendenti: sono i loro i quattro nomi iscritti nel registro degli indagati dalle autorità che lavorano sul caso del disastro della funivia del Faito, costato la vita a quattro persone nel pomeriggio di giovedì scorso. A una settimana da quando la cabina che si trovava a monte dell’impianto di Castellammare di Stabia è precipitata nel vuoto, a una manciata di secondi dalla fine della sua corsa, è tutto pronto anche per le autopsie sulle salme di Carmine Parlato, il dipendente EAV che conduceva la cabina, di Graeme Derek ed Elaine Margaret Winn, coppia di coniugi britannici, e Janan Suleiman, giovane farmacista palestinese con passaporto israeliano.
Restano gravi le condizioni di Thabet, il fratello di Janan, tutt’ora ricoverato all’Ospedale del Mare in prognosi riservata. Nei giorni scorsi il presidente dell’Ente Autonomo Volturno aveva espresso piena fiducia nella Magistratura, auspicando indagini che possano fare chiarezza sulla vicenda. Al vaglio degli inquirenti, tutte le operazioni di manutenzione e verifica che hanno portato alla riapertura dell’impianto di risalita del Faito, come anche la possibilità che la funivia, date le condizioni meteo avverse della settimana scorsa, dovesse restare chiusa.
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