“Qualcun altro ha sparato, non io”. Così avrebbe proclamato la sua innocenza dal carcere di Secondigliano Francesco Pio Valda, il presunto responsabile della morte di Francesco Pio Maimone, avvenuta una settimana fa nell’area degli chalet di Mergellina.
Valda si confida al garante Ciambriello
“Mi dispiace per la morte di quel ragazzo, ma io sono innocente“. Così Francesco Pio Valda avrebbe iniziato il suo racconto di quella tragica notte di una settimana fa in cui ha perso la vita il suo omonimo e quasi coetaneo Francesco Pio Maimone. “Avevo una pistola a salve, qualcun altro ha sparato colpi veri, non io”, avrebbe rivelato Valda al Garante Regionale dei diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, aggiungendo di aver poi indirizzato anche gli agenti verso il luogo dove avrebbe nascosto la presunta arma finta. Gli agenti della Squadra Mobile al lavoro sul caso, però, non avrebbero trovato nulla di tutto ciò.
Il giallo delle scarpe scomparse
A deporre a sfavore della dichiarazione di innocenza di Valda, oltre l’assenza della pistola a salve con cui avrebbe sparato all’esterno dello chalet di Mergellina, è anche il mancato ritrovamento delle scarpe che avrebbero dato il via alla fatidica lite. Quel modello da “mille euro”, sporcato forse per sbaglio o forse per sfregio, sembra essersi volatilizzato nel nulla. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti, al momento, è quella secondo cui Valda si sarebbe sbarazzato anche delle preziose scarpe quando si è liberato della 38 special con cui avrebbe aperto il fuoco.
Proprio questo gesto, secondo l’accusa, confuterebbe la presunta innocenza di Francesco Pio Valda. Trovate quelle, si sarebbe passati alla verifica dei motivi che avrebbero portato alla rissa e, da lì, all’omicidio. Il capo d’abbigliamento griffato, pomo della discordia di quella tremenda notte di movida, sembra essersi dissolto nell’etere, svanito: non è ancora chiaro chi abbia deciso così prontamente di occuparsene.
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