di Michele Cafarelli
Falsi permessi inviati da Napoli in Francia per clandestini. I carabinieri del Ros, con il supporto in fase esecutiva del Comando provinciale di Napoli ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal tribunale partenopeo nei confronti di 14 persone. Queste sono gravemente indiziate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso ideologico e materiale. Le indagini della Procura della Repubblica di Napoli hanno portato all’odierna misura cautelare. Indagini avviate all’indomani degli attentati terroristici del 2015 e il 2016, in Francia e Belgio. Permettendo così di documentare l’esistenza e operatività nel capoluogo partenopeo di un’organizzazione composta da cittadini di nazionalità afghana, pakistana ed italiana. Attività dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di extracomunitari pachistani, indiani, tunisini, marocchini, afghani, ucraini e russi, in alcuni casi provenienti da aree di crisi.
L’OPERAZIONE. FALSI PERMESSI INVIATI DA NAPOLI IN FRANCIA
Il sodalizio, dietro compenso, ha favorito l’ingresso/permanenza sul territorio Nazionale, in tutta l’area Schengen, di extracomunitari privi dei requisiti per l’ottenimento del permesso di soggiorno. Peraltro l’organizzazione estendeva la propria operatività fuori dei confini nazionali. E’ emerso, infatti, come gli indagati, in contatto con soggetti localizzati in Belgio e Francia, riuscissero ad ottenere la regolarizzazione a Napoli di extracomunitari. Il documento di soggiorno italiano veniva previa corresponsione del compenso. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di individuare in un internet point di Napoli, la base logistica dell’organizzazione. Lì attraverso la creazione di documenti falsi riusciva a conseguire titoli abilitativi alla permanenza nel territorio nazionale.
GLI ARRESTI
Tra gli arrestati risulta esserci anche un pubblico dipendente di una Municipalità del Comune di Napoli che in qualità di addetto al settore rilascio e rinnovo delle carte di identità, all’emissione di certificati di residenza o presa in carico di trasferimenti di residenza. Finanche alle variazioni di stato di famiglia – indebitamente riceveva o ne accettava la promessa, di somme di danaro, al fine di compiere atti contrari ai doveri d’ufficio, secondo un tariffario stabilito dallo stesso pubblico ufficiale a seconda del tipo di atto da compiere.
LE INDAGINI
Inoltre le indagini permettevano anche di documentare che i guadagni illeciti sono stati trasferiti, mediante transazioni bancarie e circuiti di Money Transfer, presso conti attestati in Pakistan. Il passaggio di ingenti somme di denaro è avvenuto tra soggetti in differenti nazioni, senza alcuna movimentazione di denaro in quanto basato su un prestito/anticipo fiduciario di denaro. Contestualmente alle misure cautelari, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo dell’internet point gestito dal principale indagato quale base operativa del sodalizio.
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