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Diritti e democrazia, dialogo alla Vanvitelli con Amato e Stasio

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Alla presentazione del volume Storia di diritti e di democrazia, Giuliano Amato e Donatella Stasio sono stati ospiti della Vanvitelli

È stato un incontro all’insegna della riflessione sui temi della democrazia e dei diritti, quello andato in scena nella sede di Palazzo Melzi del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Luigi Vanvitelli”, con protagonisti il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato e l’editorialista de La Stampa Donatella Stasio. L’appuntamento, introdotto dai saluti istituzionali del Direttore del Dipartimento, il professor Raffaele Picaro, ha visto una prima fase di interventi da parte di dottorandi e dottori della facoltà, che partendo dal volume “Storia dei diritti e di democrazia”, scritto a quattro mani da Amato e Stasio e pubblicato un anno fa, hanno esposto ai tantissimi presenti le proprie riflessioni sulle tematiche trattate e posto domande ai due autori.

Le tematiche del dibattito con Amato e Stasio

Si è parlato di comunicazione e nuove tecnologie, di eutanasia e di ergastolo ostativo: tutto partendo da una riflessione primaria, quella della lezione impartita dall’esperienza di Afragola, dove per la prima volta la Corte Costituzionale si era avvicinata alla società civile in un confronto diretto e senza filtri tra l’allora presidente Paolo Grossi e 500 studenti adolescenti delle scuole della “Terra dei fuochi”. Un’esperienza fondamentale che si è poi evoluta negli incontri della Corte nelle carceri, la cui lezione è riecheggiata nelle aule del Dipartimento di Giurisprudenza della “Vanvitelli”: il luogo più adatto per porsi delle domande e cercare delle risposte, ha sottolineato il presidente Amato.

“Il discorso sulla Corte, sul ruolo che assolve a garanzia di diritti e libertà tanto più difficili in un tempo nel quale la loro stessa definizione è magmatica: quel ruolo è essenziale e allo stesso tempo messo in discussione”, ha dichiarato il presidente emerito della Corte Costituzionale e due volte presidente del Consiglio. “Un dipartimento di Giurisprudenza è in fondo il luogo più adatto non solo per porsi le domande, ma anche per trovare le risposte”.

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