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Cisl Scuola, 18mila candidati per le elezioni Rsu

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8 mila liste e 18 mila candidati. Questi i numeri messi in campo dalla Cisl Scuola, Università e Ricerca per l’appuntamento elettorale del 5, 6 e 7 aprile che chiamerà alle urne i docenti, gli assistenti amministrativi e tecnici ed i collaboratori scolastici di tutta Italia per eleggere le rappresentanze sindacali aziendali.

Ivana Barbacci a Napoli

Ne ha parlato a #Napoli la segretaria generale nazionale della federazione Ivana Barbacci, nel corso di un incontro interregionale con i candidati Rsu nella lista Cisl di 6 regioni meridionali, ovvero Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna. A fare gli onori di casa, la segretaria regionale Rosanna Colonna e il reggente di Napoli Attilio Varengo.

“Si tratta – ha detto la leader della Cisl Scuola – di un impegno di straordinaria importanza, perché le RSU sono uno strumento fondamentale di rappresentanza e tutela del personale scolastico, segno tangibile di una partecipazione attiva, che per noi è un grande valore da coltivare e sostenere. Il sindacato attribuisce grande significato a questa scadenza, anche per quanto rappresenta per noi, per la scuola e in generale per la democrazia del nostro Paese. E’, in questo tempo di disimpegno e di individualismo dilagante, un segnale in controtendenza da cogliere in tutto il suo valore”.

30 miliardi per il settore scuola

Al voto partecipano tutti coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato o determinato, iscritti e non iscritti al sindacato. Una platea che legittima in pieno gli eletti a rappresentarli nella contrattazione di istituto assieme alle strutture provinciali delle organizzazioni rappresentative.

L’esito delle elezioni, con l’attribuzione dei seggi alle 3 liste confederali ed a quelle autonome, unito al totale degli iscritti a ciascuna sigla, determina la rappresentatività di ciascuna di essa nell’attività di tutela e di difesa dei diritti e delle aspettative dei lavoratori del settore, a partire dalla definizione del contratto nazionale di lavoro e dal concorso alle decisioni di governo sulla crescita della scuola, a cominciare dai progetti del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. “I 30 miliardi stanziati per il settore – ha concluso la Barbacci, di cui 3 per la Campania e 10 per tutto il Mezzogiorno, sono un’occasione unica per far recuperare a questa importante parte del paese il gap esistente con le altre aree.

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