“Il piano anti-Covid varato dalla Regione Campania è davvero demenziale, e penalizza fortemente gli addetti alla sanità ed i cittadini – lo afferma Lorenzo Medici leader regionale della Cisl FpI -. I primi già allo stremo da due anni e più di pesantissimo impegno, e sempre di meno per le mancate assunzioni, ora si vedono ulteriormente aumentare il carico di lavoro. I secondi, che si recano negli ospedali per altre morbilità, rischiano di contagiarsi per la promiscuità con i positivi. E’ chiaro ed evidente che chi ha disegnato questo programma non è un esperto in emergenze”.
Rischio di diffondere il virus nelle corsie
Lorenzo Medici, leader della Funzione Pubblica Cisl della Campania, attacca duramente i vertici istituzionali campani per la soluzione individuata. “Aumentano i posti letto dappertutto per riservarne il 10-15% ai positivi e aumenta il pericolo di diffondere il virus nelle corsie perché i percorsi non sono separati, ma non aumenta il personale da destinarvi né le strutture logistiche necessarie per attivarlo. Insomma è un modo per mettere solo a posto le carte, perché è del tutto inattuabile. Possibile che non si comprenda che tra gli oltre 6 mila operatori che mancano, quelli si avviano alle ferie e quelli che potrebbero contagiarsi a contatto con i positivi, le disponibilità sono ridotte al lumicino? O lo si fa apposta per affidare ai sanitari una responsabilità che è tutta intera del decisore politico?”
La proposta della Cisl
La Cisl propone una soluzione agli antipodi di quella definita da chi comanda. “Dobbiamo individuare – dice Medici – strutture ad hoc dedicate esclusivamente al contrasto all’emergenza, assegnando ad esse nuovo personale da assumere subito. Sono anni che diciamo che mancano gli addetti, ora lo dice anche De Luca, e poi fa varare un programma a costo zero nel quale utilizzare quei pochi che sono rimasti. Il classico modo di fare senza fare niente, a cui siamo da tempo abituati. Solo che in questo caso parliamo della vita delle persone, e con essa non si scherza.”
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