Licenziati i dipendenti del cinema Metropolitan di via Chiaia a Napoli, circa 80 anni di storia che saranno ora solo un lontano ricordo. Lo storico multisala abbassa in modo definitivo le saracinesche dopo un periodo di almeno 2 o 3 anni in cui la prosecuzione delle sue attività di proiezione è stata sempre in bilico.
Le sale vengono liberate in queste ore
I gestori, le famiglie Caccavale e Grispello, in queste ore si sono visti costretti a lasciare gli spazi su disposizione della proprietà che è legata ad un noto istituto bancario presente non solo sul territorio di Napoli. Sembrerebbe rimasto inascoltato l’ennesimo appello al Ministero della Cultura e al Comune di Napoli per salvare il cinema e tutelare i lavoratori coinvolti.
Gli spazi del cinema, parliamo di 3500 metri quadrati, hanno rappresentato per generazioni un luogo simbolico, non solo dal punto di vista culturale ma anche per motivi meramente aggregativi. E questo nonostante il netto calo di affluenza degli ultimi 15 anni. Un fenomeno che però, con il boom delle piattaforme di streaming a livello globale, è stato affrontato dalle sale cinematografiche di tutta Italia.
Finite le proroghe mensili per l’affitto
Le famiglie affittuarie avevano anche tentato una sorta di piano di rilancio della struttura, un progetto che prevedeva il mantenimento di una porzione di cinema con una sala da 100 spettatori e la realizzazione di un esercizio commerciale monomarca. Desideri e ambizioni sfumati in modo definitivo a seguito della bocciatura arrivata direttamente dal Tar del Lazio, che aveva respinto il ricorso della DM Europa Srl per la riconversione del cinema Metropolitan. Finora si è andato avanti con proroghe mensili fino a inizio 2025, senza la volontà di rinnovo da parte della banca, il Metropolitan in questi giorni sta portando via le attrezzatture. Presto verranno liberate le sale.
Nato circa 80 anni come cinema-teatro, per anni le struttura è stata tra le più grandi dell’intero panorama europeo. Ora non ci sono più date di proiezioni e locandine. Bianco totale.
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