I social, specchio della società, ci rimandano immagini e video di numerose famiglie o persone singole alle prese con i fornelli. Probabilmente è la maniera tutta italiana di rispondere al lockdown, alle misure restrittive giustamente imposte per sconfiggere l’epidemia di coronavirus, e al tempo trascorso in casa. In Campania, dove le festività pasquali sono foriere di prodotti da forno quali pastiere e casatielli, la chiusura di pasticcerie, ristoranti, pizzerie e rosticcerie, ha suscitato ancor di più il desiderio di cucinare, non solo fine a sé stesso, ma come strumento che avvicina tutto il nucleo familiare al focolare domestico, e si torna a cercare i prodotti base per la produzione fai da te.
“Quello che sta avvenendo nelle case ha il sapore dell’aggregazione, di un rinsaldarsi della comunità – ha affermato Antimo Caputo, ad de Il Mulino Caputo ad Affari Italiani – Non potendo andare al ristorante, nelle pizzerie, ci si confronta a distanza con un pre e un dopo preparazione, postando ricette, filmando le lavorazioni. Ha quasi lo stesso valore dello stare assieme che si verifica con il pre e dopo partita di calcio. La pizza, il tortano e le pastiere non sono solo una portata dei nostri pranzi, ma rappresentano uno strumento attraverso il quale le persone riducono virtualmente le distanze imposte dal Covid-19 e cercano di stemperare le ansie legate a questo periodo, che ci auguriamo passi presto. Intanto, restiamo a casa”