“Passerà anche questa, leone“, “Presta libertà mio fratello”, “Ti aspettiamo fuori, fratello”. Questi i messaggi di supporto inviati al killer dai suoi amici dopo l’omicidio del 17enne.
I messaggi di supporto degli amici al killer
Tutto è cominciato all’interno di uno dei bar della piazza. All’origine dello scontro – in prima istanza solo verbale – tra i due ragazzi, una contesa amorosa. In poco tempo gli insulti sono stati sostituiti dallo scontro fisico, quando l’omicida ha usato un coltello per colpire a morte Giuseppe Turco con 8 fendenti. Il ventenne fermato ha confessato ai carabinieri che, in passato, la ragazza per cui litigavano era stata legata sentimentalmente alla vittima e che ora sembra avesse una relazione con lui. Il giovane reo confesso – idraulico, residente a Casal di Principe – ha raccontato che nella rissa sono rimaste coinvolte più persone, e che lui, per difendersi, ha estratto il coltello con il quale ha colpito Turco. A provocare la lite sarebbe stato l’arrivo della ragazza all’esterno del locale.
Subito dopo il fatto il ventenne è fuggito ma è stato subito rintracciato grazie alle testimonianze dagli amici della vittima, i quali hanno riferito che già in passato i due si erano scontrati sui social per lo stesso motivo. Nelle ore immediatamente successive al fermo del presunto killer, reo confesso, sui social sono iniziati a spuntare video e foto in sostegno dell’assassino. A darne prova, le immagini ricondivise sui social dal deputato dell’Alleanza Sinistra-Verdi, Francesco Emilio Borrelli. “In questa società distorta”, ha commentato Borrelli, “ammazzare il prossimo è diventato un atto eroico se non normale. I post ritraggono l’assassino con gli amici che lo sostengono pubblicamente”.
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