127 famiglie per 302 persone complessivamente allontanate dalle proprie abitazioni; 550 interventi compiuti e 360 in attesa, per un totale di oltre 900 richieste ricevute; 170 scosse registrate da quella di magnitudo 4.4 di giovedì 13 marzo. Sono questi i numeri dell’emergenza bradisismica dopo l’intensificarsi degli eventi della settimana scorsa. Paura, sconforto, tensione: la macchina dell’assistenza è in moto e lavora a pieno regime, nuove aree di accoglienza sono state predisposte a Bacoli, Napoli e Pozzuoli. In ogni caso, non è stato un fine settimana semplice, per i residenti del flegreo. La paura persiste, l’ansia sfibra e, nonostante il vago ritorno alla normalità di quest’oggi, con la ripresa delle attività scolastiche in presenza dopo le verifiche antisismiche, ad eccezione del “Viviani” (per oggi in DAD) e del “D’Annunzio” (che riaprirà domani), gli animi dei residenti restano provati.
Sono prove di normalità, quelle tutt’ora in corso nell’area interessata dalla crisi bradisismica, che ci restituiscono un quadro della situazione fedele. I problemi esistono, ma le istituzioni provano ad affrontarli attivamente. La paura c’è, ma i cittadini fanno il possibile per non cedere al panico. Intanto, ieri, gli ultras in giro per l’Italia hanno esteso il loro abbraccio a Napoli e ai napoletani con due striscioni che hanno subito fatto il giro del web. Da Venezia, i partenopei in trasferta hanno scritto “Nessuna crepa, non sentiamo rumore: Napoli unita non trema e non muore“. Da Ancona, invece, il sostegno dei tifosi della Curva Nord: “La terra trema, Napoli no”.
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