La piccola era volata giù dal terzo piano di una palazzina di Fisciano e subito il genitore era stato fermato. Ieri, la conferma dell’ipotesi degli inquirenti.

La confessione del genitore

“Sono stato io“. Alla fine avrebbe ammesso le sue colpe, il trentenne padre della piccola che, domenica, aveva fatto un volo di 10 metri precipitando in strada dal balcone di casa, in via San Vincenzo Ferrari, nella periferia salernitana.

Fermato e interrogato dagli inquirenti, l’uomo era subito apparso in stato di forte shock. Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla procura di Nocera Inferiore, al momento non escludono alcuna pista. Una delle ipotesi formulate per spiegare il gesto folle dell’uomo sarebbe quella della lite coniugale; al momento, però, resta ancora tutto da definire.

Le condizioni della piccola

È ancora ricoverata presso l’ospedale Santobono di Napoli, la piccola. Le ferite riportate in seguito alla caduta non sarebbero di eccessivamente preoccupanti. Ad averla salvata, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, una rete metallica di sicurezza che avrebbe rallentato la sua caduta salvandola da in impatto che, altrimenti, sarebbe probabilmente stato fatale.

Il commento dei militari al lavoro sul caso

Per il luogotenente della stazione di Fisciano, Bruno Sacchinelli, non si è trattato di una fatalità accidentale, bensì di un fatto doloso. “Abbiamo trovato la bambina in braccio alla madre sull’asfalto e poi siamo saliti immediatamente su, nell’abitazione, dove c’era il padre riverso sul letto in completo stato di shock”. Il luogotenente ha spiegato come le indagini, al momento, risultino molto complesse ma, la responsabilità della vicenda, sembrerebbe propendere maggiormente verso il padre. Dal canto suo, anche la madre della piccola sarebbe stata ascoltata dagli inquirenti, ma “per il momento non si è espressa in merito”.

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