Il Napoli esce a testa altissima dal Camp Nou. Una partita, quella giocata dagli azzurri contro il Barcellona valida per i sedicesimi di Europa League, finita 1 a 1 che rilancia il club allenato da Spalletti tra le grandi del vecchio continente. Il primo tempo chiuso in vantaggio grazie alla splendida rete di Zielniski, non tanto per la finalizzazione ma per la costruzione, ha zittito l’intero stadio. E’ vero che i blaugrana allenati da Xavi hanno sbagliato sottoporto almeno 3 / 4 occasioni nitide. Nel secondo tempo il #Napoli è calato ed è venuta fuori la forza dei singoli del Barcellona. Una mano troppo larga di Juan Jesus ha rovinato la cena (Ferràn Torres trasforma il rigore) a tanti partenopei che sognavano la vittoria in terra catalana. Peccato, tra una settimana occorrerà vincere al Maradona, ma quanto visto ieri sera lascia aperte le porte a qualcosa di più che a una semplice speranza…
Insigne nelle retrovie
Insigne si occupa più della fase difensiva ripiegando in aiuto di Juan Jesus nel confronto con Traoré. In avanti non si vede mai e non si registrano giocate degne della sua classe. (dal 72′ OUNAS: entrata senza portare nulla ai suoi).
Koulibaly muro
In area è un vero leone. Nel finale di gara il Barcellona assalta la porta di Meret e la sua resistenza è strenua.
Le parole di Spalletti
“Ci sono momenti dentro la partita dove non riusciamo a organizzare la pressione alta e altri aspetti che fanno parte del tempo e dello spazio. In queste cose qui dobbiamo crescere. Il Barcellona ha fisicità e questi 1 vs 1 sugli esterni dove ti mette in difficoltà con strappi micidiali. Per questo sei costretto a tenere la linea difensiva bassa”. Spalletti, tuttavia, può ripartire da quanto di positivo visto in campo: “Abbiamo creato dei problemi quando pressavamo bene e riuscivamo a recuperare palla. Anche alla fine l’occasione di Mertens poteva essere importante. Loro hanno avuto più chance di noi, noi abbassandoci così tanto torniamo indietro e non dobbiamo farlo”.
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