Tre arresti in carcere, nove ai domiciliari e tredici obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Questo è stato l’esito delle indagini congiunte portate avanti dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza partenopea sulle operazioni di venticinque soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere, ricettazione, detenzione e porto illegale di armi. A questi si aggiungono la tentata estorsione e il tentato omicidio, entrambi aggravati dal metodo mafioso. Assieme all’esecuzione, stamane, delle misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA, sono stati anche sequestrati beni per oltre 8 milioni di euro.
Dalle indagini è emerso che il gruppo criminale tra cui figurano anche soggetti legati alla criminalità organizzata, aveva investito il denaro sporco derivante dalle frodi fiscali e dalla contraffazione nell’abbigliamento di tendenza, nella ristorazione, nella vendita di orologi contraffatti e anche in altri settori economici. Tra i vari investimenti emersi anche la metà del capitale di una clinica per la cura dell’autismo in provincia di Campobasso, acquisita investendo di 3 milioni di euro. Tutto coperto grazie alla compiacenza di prestanome, reclutati e pagati ad hoc, per evitare che le operazioni potessero essere tracciate e ricondotte a loro.
Tra gli indagati, anche presunti autori di un tentato omicidio
Ad alcuni degli indagati viene anche contestato il tentato omicidio di Salvatore Cassese. I fatti risalgono al 21 dicembre 2018, quando la vittima fu costretta a recarsi nell’ospedale Villa Betania di Ponticelli per le ferite multiple provocate da una serie di fendenti. Cassese avrebbe mandato all’aria un investimento del grupo – dal valore stimato di 160mila euro – finendo quindi nell’occhio del ciclone. Perseguitato, gli avrebbero chiesto un rimborso di 320mila euro, culminato poi nel tentativo di omicidio andato in scena nei pressi del Centro Direzionale di Napoli. Cassese venne fatto inginocchiare, minacciato di decapitazione, picchiato e accoltellato mentre colui che lo aveva convocato prospettando una soluzione faceva da spettatore.
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