La nuova procedura per l’affidamento delle attività di manutenzione nella sanità pubblica campana da parte della Soresa, nelle quali sono impiegati circa 800 lavoratori metalmeccanici nei presidi ospedalieri e nelle Asl della Campania, preoccupano Cgil e Fiom Campania, che negli ultimi mesi hanno più volte chiesto un incontro agli assessorati regionali di competenza e alla direzione della società, per affrontare gli aspetti di contesto generale e di settore.
Le preoccupazioni dei sindacati
“Si tratta di lavoratori – ricordano il segretario generale Fiom-Cgil Campania, Massimiliano Guglielmi e il segretario Cgil Napoli e Campania, Raffaele Paudice – che in piena fase pandemica ed in emergenza continua, hanno garantito e garantiscono che tutto il sistema manutentivo dei presidi ospedalieri e delle ASL possa pienamente rispondere alle tantissime difficoltà legate alle carenze infrastrutturali e alle ulteriori drammatiche emergenze sanitarie generate dal Covid. Cgil e Fiom, da sempre attivi e protagonisti in questo settore insieme ai delegati e ai lavoratori grazie alle iniziative messe in piedi hanno raggiunto nel 2017 un’intesa che, nel precedente passaggio di appalto Soresa, prevedeva la garanzia occupazionale di tutti i lavoratori con il mantenimento dei diritti contrattuali previsti dall’art 18, l’inquadramento e il salario in caso di cambio appalto nelle ASL. L’avvio della nuova procedura di affidamento, già in fase avanzata – ricordano Guglielmi e Paudice – ci preoccupa molto visto che non c’è stata nessuna convocazione per discuterne i vari passaggi”.
Appuntamento il 25 ottobre per i delegati Rsu
“Per queste ragioni – annunciano – mercoledì 25 ottobre, nella sede della Fiom Napoli e Campania si terrà un attivo regionali dei delegati Rsu manutentori delle aziende metalmeccaniche che operano nel sistema sanitario regionale pubblico nel quale ribadiremo che le scelte e le decisioni condivise dall’accordo per la “regolamentazione dei trattamenti” sottoscritto il 20 dicembre 2017 vanno riconfermate. Un lavoro dignitoso, un trattamento dignitoso, una retribuzione dignitosa e quindi un tenore di vita e un’idea di futuro dignitosi: sono questi gli obiettivi che intendiamo raggiungere e per farlo – concludono – individueremo tutte le iniziative opportune e necessarie per farci ascoltare e per non lasciare nessuno da solo”.
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