Ricorre oggi l’anniversario della morte del Vice Brigadiere dei Carabinieri, Salvo D’Acquisto. A 79 anni dal suo eroico sacrificio, i militari dell’Arma tornano a omaggiarlo.

Come perse la vita D’Acquisto

Ventidue gli innocenti salvati da D’Acquisto con il suo sacrificio. Nel 1943, negli ultimi anni del secondo conflitto mondiale, il Vice Brigadiere scambiò la sua vita in cambio della loro, accusati ingiustamente da un ufficiale nazista di essere le responsabili di un incidente avvenuto il giorno prima. Dopo un sommario interrogatorio, le truppe naziste decisero per il rastrellamento: pescarono affidandosi al caso ventidue persone dalle abitazioni e le condannarono a morte.

D’Acquisto, non riuscendo a convincere le truppe naziste, si immolò in cambio degli ostaggi, salvando loro la vita. Alle 17:15 l’ordine del Feldwevel, Hansel Feitan, e il grido “Viva l’Italia!” pronunciato dal Vice Brigadiere prima di essere raggiunto dai proiettili.

L’omaggio a Napoli

A un anno dall’ottantesimo anniversario della sua scomparsa e a due dalla ricorrenza del centesimo compleanno di Salvo D’Acquisto, i Carabinieri continuano a omaggiare quel Vice Brigadiere che negli anni della guerra ha sacrificato la propria vita per salvare degli innocenti.

A Napoli, il generale di corpo d’armata, Andrea Rispoli, anche comandante interregionale Ogaden, ha posato un cuscino di fiori sulla tomba dell’eroe, all’interno della basilica di Santa Chiara. Con lui, anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, Enrico Scandone.

A ulteriore commemorazione del suo sacrificio, una corona d’alloro è stata poi deposta sul monumento eretto nella piazza che porta il suo nome: piazza Salvo D’Acquisto.

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