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Altri Natali 2024 è anche… ContaminAzioni!

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“ContaminAzioni prologo di una rinascita”, iniziativa promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Altri Natali”, è il nuovo progetto culturale ideato dall’associazione Acta progettazioni APS, un gruppo di persone accomunate dal sogno di fare musica per spirito di condivisione, che dopo il successo dell’anno scorso con la rassegna #ClassicoContemporaneo tornano a fare eventi a Napoli nel periodo che anticipa le festività natalizie: contaminare attraverso le azioni, le esperienze, attraverso i suoni.

Quest’anno la rassegna si svolge in due diverse sedi situate al centro di Napoli. Due i direttori artistici, Michele De Finis e Marco Messina. Gli artisti che parteciperanno sono tra i talenti più esclusivi del panorama musicale italiano, ma di fama internazionale. “ContaminAzioni” promette di coinvolgere l’intera città in concerti che faranno storia.

Il programma di ContaminAzioni nell’ambito di Altri Natali 2024

Si comincia con i dibattiti che si terranno a Palazzo Cavalcanti: il primo è in programma il 10 Dicembre alle 17 con il produttore e compositore di jazz elettronico Dario Bassolino e i Thru Collected, che dialogheranno con Michele De Finis, direttore artistico di “ContaminAzioni”, e Caterina Bianco. Il 18 Dicembre alle 17 sarà la volta del secondo talk con Antonio Fresa e Marco Messina, storico musicista dei 99 posse, compositore di colonne sonore come Martin Eden nonché direttore artistico di “ContaminAzioni”.

Da giovedì 19 dicembre si dà il via ai concerti nella nuovissima location dell’ex ospedale militare, struttura storica della città che è stata da pochissimo completamente restaurata senza aver perso il fascino delle memorie. Con il live della dj e vocalist Sara Persico e Davide “BOOSTA” Dileo il tastierista e fondatore dei Subsonica in Post Piano Session / Napoli tape, la serata sa già di poesia, futuristica e appassionante, come solo un genio del suono sa fare.

Musica e cultura nel cartellone della rassegna

Si prosegue il 20 dicembre con due pilastri del rock italiano, Cristiano Godano, la voce dei Marlene Kuntz e Massimo Zamboni chitarrista e compositore dei Cccp e dei successivi CSI. Zamboni insieme al tastierista Cristiano Roversi e al chitarrista Erik Montanari presenta P. P. P. – Profezia è Predire il Presente”, una performance che ha tra le sue linee guida una frase di Pasolini: “Un dolore civico profondo”. Lo stesso dolore che accompagna incessantemente il percorso di Zamboni come uomo e come intellettuale. Sarà un susseguirsi di letture tratte dalle sue opere intervallate da esecuzioni musicali, alcune delle quali inedite e composte per l’occasione.

La serata conclusiva, il 22 dicembre, vedrà Eugenio Finardi, esibirsi insieme con due straordinari musicisti, Giuvazza Maggiore, storico chitarrista di Finardi e Raffaele Cesarano. Il progetto si intitola “Euphonia”, una suite che incorpora i brani in un flusso ininterrotto che accompagna l’ascoltatore attraversando vari stati emozionali. Il Flow si sviluppa in un continuum spazio temporale in un’interpretazione ogni volta unica e diversa sul canovaccio delle canzoni di Finardi, con qualche omaggio ai suoi autori più cari, da Battiato a Fossati, dando un respiro più ampio alle emozioni, condivise in un’intensa esperienza collettiva. Un concerto di un’energia molto intensa.

L’importanza della contaminazione

“Contaminazione è una delle parole chiave del progetto Napoli Città della Musica, così come internazionalizzazione, valorizzazione delle professionalità e delle giovani generazioni, temi sostanziali che da tre anni l’Amministrazione Manfredi sta riuscendo ad attuare e che sono anche al centro al centro dell’iniziativa di Acta Progettazioni”, ha sottolineato Ferdinando Tozzi, delegato del Sindaco per l’industria musicale e l’audiovisivo.

“La rassegna diventa un simbolo di questa ambizione di rinnovamento e internazionalizzazione, ma anche di valorizzazione delle realtà artistiche locali, come evidenziato dalla presenza di artisti napoletani emergenti”, ha evidenziato il coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli Sergio Locoratolo. “In questo contesto, il progetto diventa non solo un’opportunità per i cittadini di godere di eventi musicali di qualità, ma anche una vetrina per Napoli, capace di attrarre un pubblico più ampio e di rafforzare la sua identità culturale, sia all’interno che all’esterno dei suoi confini. L’idea di ‘rinascita’ attraverso la contaminazione non è solo un concetto artistico, ma diventa una visione politica per una città che si sta rinnovando, e lo fa con la musica come linguaggio universale”.

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