Resta avvolta nel mistero, la morte di Salvatore Coppola, l’ingegnere ed ex collaboratore di giustizia freddato martedì sera a San Giovanni a Teduccio. L’agguato all’interno del parcheggio di un supermercato di una nota catena, in corso Protopisani. Le piste al vaglio degli inquirenti sono le più disparate e la pm Rosa Volpe, che coordina le indagini degli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, non ne esclude nessuna: a partire dalla vendetta per la collaborazione con i magistrati fino al delitto legato alle attività professionali più recenti di Coppola, impegnato nel settore immobiliare dell’area di Napoli est, interessata da interventi rilevanti anche finanziati dal Pnrr, su cui la malavita organizzata punta a mettere le mani.

Resta il giallo anche sulla modalità di azione dei sicari. Coppola forse stava rientrando a bordo della sua automobile, nella quale aveva già lasciato alcuni alimenti acquistati poco prima al supermercato, ma sarebbe tornato indietro di qualche metro, come fosse stato richiamato da qualcuno. Il parcheggio, a pochi passi dal suo ufficio. Non è chiaro se i killer sapessero dove trovarlo in quel preciso momento o se l’avessero seguito proprio dal suo studio. Nella sua auto, i suoi ultimi acquisti non tradiscono timori, ansie o paranoie. Qualche quotidiano, un pacchetto di sigarette, del pane: Coppola è stato ucciso lì dove si sentiva a casa.

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