Avrebbe aperto lui la porta di casa al killer mandato per ucciderlo: un agguato, molto probabilmente, motivato dalla vendetta per qualche offesa arrecata ai clan che si dividono la gestione della zona compresa tra i quartieri Poggioreale, Secondigliano e San Pietro a Patierno. È Raffaele Cinque la vittima dell’agguato avvenuto nel weekend in via dello Scirocco. Il cinquantenne era già noto alle forze dell’ordine e aveva accumulato negli anni un curriculum giudiziario piuttosto nutrito, con reati contro la persona e contro il patrimonio. Sarebbero otto i bossoli repertati dalla Polizia Scientifica all’interno dell’abitazione di Cinque, ma nessuno di questi gli sarebbe stato fatale.
L’uomo, secondo una prima ricostruzione dei fatti, avrebbe aperto la porta di casa al sicario ma, una volta ferito da una pallottola, avrebbe tentato di dileguarsi, ma era alle strette: l’unica opzione rimasta, saltare giù dalla finestra, tentando il tutto per tutto. Sarebbe stato quel volo a risultargli fatale, con un impatto al suolo che gli avrebbe provocato una ferita mortale alla testa. Cinque, secondo le ricostruzioni degli investigatori, sarebbe stato vicino agli ambienti camorristici del clan Contini, ma non membro organico dell’alleanza criminale. Sulla sua morte, che probabilmente si incastra nella costellazione di episodi violenti e tensioni criminali che fermentano nel napoletano, indagano gli agenti della Squadra Mobile di Napoli.
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