Sono circa 40 gli altarini riconducibili alla criminalità organizzata. Tutti dedicati a persone uccise e non morte per cause naturali. L’ obiettivo della loro edificazione è quello di celebrare persone legate agli ambienti criminali e di affermare con un simbolo il controllo del territorio. I numeri sono stati presentati nel corso della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto in Prefettura. La simbologia utilizzata per la realizzazione di questi altarini ha una chiara matrice camorristica e ha spinto le forze dell’ordine a segnalarli alla Procura.
Il CASO UGO RUSSO
Quello di Ugo Russo, però, secondo gli investigatori non risponderebbe al profilo tipico dell’edificazione camorristica, non ci sarebbe infatti alcuna correlazione tra la realizzazione dei murales e gli ambienti criminali. Valutazione diversa rispetto a quello realizzato, e poi rimosso, per Luigi Caiafa su cui gravano il contesto familiare e i precedenti del padre del ragazzo defunto.