Si partiva da 8mila euro per entrare nella Polizia Carceraria, la cifra saliva fino a 20mila per entrare nei Carabinieri. Secondo la Procura c’era un vero e proprio tariffario per superare prove e concorsi.
Per entrare nell’esercito, nei carabinieri, nell’aeronautica o nella polizia penitenziaria c’era una scorciatoia, una mazzetta da pagare per superare le prove psico-attitudinali. Lo ha scoperto la Procura di Napoli che ha arrestato quattordici persone accusate di avere agevolato alcuni partecipanti ai concorsi pubblici. Tra i protagonisti due agenti della penitenziaria, già in carcere, e altri faccendieri.
Gli indagati sono accusati di avere promesso e poi agevolato, in cambio di mazzette, il reclutamento nei Corpi delle Forze Armate (Carabinieri, Esercito e Aeronautica Militare) e nella Polizia Penitenziaria.
E’ stata proprio la Polizia Penitenziaria a eseguire le misure cautelari per corruzione su indicazione della Procura di #Napoli. Le indagini hanno consentito di fare luce su una serie di episodi che hanno visto protagonisti, tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021, due agenti delle Guardie Carcerarie, Errico Spena e Maurizio Russo, già in prigione.
L’indagine ora punta a scoprire se vi siano nuove persone arruolate che hanno superato le prove dietro illecito compenso.
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