Dal punto di vista dell’affluenza turistica quello di Ognissanti doveva essere il ponte delle grandi occasioni. Così è stato, in linea con i risultati dello scorso anno ma con un giorno in meno da sfruttare sul calendario. Napoli ha ospitato, secondo le stime dell’osservatorio turistico comunale, circa 140mila persone. L’ulteriore spinta l’hanno data sicuramente le temperature ben al di sopra della media stagionale. Per i numeri definitivi occorrerà attendere ancora qualche giorno ma le anticipazioni sul bilancio dell’ultimo weekend parlano di un’occupazione delle strutture ricettive che ha sfiorato il 75 per cento.
Ottimo risultato ma tre città fanno meglio di Napoli
Un risultato straordinario, ha già commentato l’assessore al turismo Teresa Armato. A livello nazionale, oltre il 75% delle camere sono già prenotate, un trend positivo che fa ben sperare e che apre le porte alle prossime festività di Natale”. Napoli ha fatto molto bene, nonostante, lo dicono i dati degli albergatori, è risultata dietro Roma, Venezia e Milano. I visitatori, tantissimi italiani e per la prima volta in assoluto a Napoli, hanno affollato la zona del centro storico, tra Decumani, via Toledo e via Chiaia.
Il tutto senza perdersi le ricchezze legate ai prodotti dell’enogastronomia partenopea e sfruttando anche l’iniziativa dei musei gratis che ieri, prima domenica del mese, si è rinnovata con successo.
Il commento di Federalberghi Napoli
Boom di presenze ma allo stesso tempo scatta l’allarme del presidente Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi, che evidenzia la necessità di migliorare i servizi della città per accogliere una tale mole di turisti, visti i disagi registrati soprattutto per la ressa alla stazione Garibaldi. “Il livello dei servizi, dalla pulizia ai trasporti ed alla sicurezza, deve essere sempre garantito. Sarebbe opportuno intervenire, a livello normativo, per gestire meglio l’ingresso dei turisti che arrivano in città con auto o pullman, che possono creare caos e traffico danneggiando la vivibilità del territorio”. Questo il commento di Naldi.
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