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La Chiesa di Santa Luciella brilla di una nuova luce

Chiesa di Santa Luciella

La storica Chiesa di Santa Luciella ai Librai ha acquisito un nuovo volto grazie all’iniziativa promossa da FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito della partecipazione al programma “I Luoghi del Cuore” e cofinanziato da IGuzzini e Respiriamo Arte srl. Il progetto prevede un nuovo sistema di illuminazione che enfatizzi la storia e il culto della Chiesa, creando scenari differenti e ponendo l’attenzione del visitatore sui singoli dettagli.

Il pubblico potrà godere di un’esperienza immersiva e coinvolgente basata sul linguaggio della luce che caratterizzerà la bellezza e l’unicità degli spazi attraverso un intenso percorso. L’intervento ha tenuto conto anche degli aspetti che riguardano l’integrazione del contesto architettonico, la coerenza storica e il controllo dell’inquinamento luminoso. Un’opportunità per il popolo napoletano ma anche per la moltitudine di turisti che ogni giorno percorrono i vicoli della città per conoscere la storia e le tradizioni partenopee.

La storia della Chiesa di Santa Luciella ai Librai

La chiesa, situata nel centro storico di Napoli, fu fondata nel 1327 da Bartolomeo di Capua, consigliere politico di Roberto I d’Angiò. Dal 1739 divenne un vero e proprio luogo di culto grazie alla Corporazione dei Maestri Pipernieri di Napoli che affidavano proprio a Santa Lucia la protezione della vista, messa a rischio dal proprio mestiere.

In seguito al terremoto del 1980 subì un lunghissimo periodo di degrado che sancì il suo completo abbandono per 35 anni rendendola una discarica abusiva a causa dei rifiuti e della mancata manutenzione. Solo nel 2019 la chiesa ha riaperto al pubblico in seguito ad alcuni lavori di restauro, promossi dall’Associazione Culturale Respiriamo Arte, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale napoletano e promuovere nuovi poli attrattivi turistico-culturali.

Il culto delle anime pezzentelle

La Chiesa di Santa Luciella è nota soprattutto per il culto delle anime pezzentelle. L’usanza prevedeva che ogni fedele si prendesse cura di un teschio, materialmente e spiritualmente, affinché potesse lasciare il purgatorio e raggiungere il paradiso. Successivamente, i fedeli potevano chiedere una grazia in cambio della loro devozione. Tra tutti quelli presenti, un teschio è più noto di altri: il teschio con le orecchie, diventato ormai una vera e propria attrazione turistica e considerato un collegamento tra il mondo dei vivi e l’aldilà.

Prossimi appuntamenti

Il nuovo sistema di illuminazione, verrà inaugurato domenica 29 settembre con un’esperienza unica: la visita “Nonna mi diceva…”, un racconto sulla tradizione e sul culto delle anime pezzentelle.

 Per partecipare è necessaria la prenotazione, inviando una mail a respiriamoarte@gmail.com (turni di visita alle ore 18:30 e alle ore 19:00) 

Di Sabrina Valenti

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